
Mezzogiorno d'Italia
Nuovi incentivi per la transizione digitale e sostenibile
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha approvato un nuovo decreto a sostegno delle PMI del Mezzogiorno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 gennaio 2025. Il provvedimento, emanato il 22 novembre 2024, introduce incentivi fino al 75% delle spese per investimenti innovativi, sostenibili e tecnologicamente avanzati, in linea con il Piano Transizione 4.0. L’iniziativa fa parte del Programma nazionale Ricerca innovazione e competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 e prevede uno stanziamento di oltre 300 milioni di euro.
Obiettivi e finalità del decreto
L’obiettivo principale del decreto è supportare la crescita delle PMI nel Mezzogiorno, favorendo la trasformazione digitale e tecnologica delle imprese. Particolare attenzione è rivolta ai progetti che migliorano l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale.
Le imprese interessate devono presentare progetti caratterizzati da investimenti innovativi e sostenibili, finalizzati ad aumentare l’efficienza e la flessibilità operativa. Il decreto stabilisce una priorità per i progetti che contribuiscono agli obiettivi climatici e ambientali dell’Unione Europea. Inoltre, per i programmi con un elevato contenuto di sostenibilità, sono previsti punteggi aggiuntivi nella valutazione delle richieste.
Spese ammissibili e sostegni previsti
Le imprese potranno ottenere fondi per finanziare immobilizzazioni materiali e immateriali legate all’innovazione tecnologica e alla transizione ecologica. Tra le spese ammissibili rientrano:
Macchinari, attrezzature e impianti;
Software, programmi informatici e licenze;
Opere murarie (fino al 40% del costo);
Certificazioni ambientali.
Potranno accedere agli incentivi le PMI che operano in regime di contabilità ordinaria, con almeno due bilanci depositati, in regola con gli obblighi fiscali e contributivi e senza delocalizzazioni negli ultimi due anni. Il decreto prevede che le imprese debbano rientrare in specifici codici ATECO, individuati nel provvedimento.
I progetti devono avere un valore compreso tra 750mila e 5 milioni di euro, senza superare il 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato. Per le imprese individuali e le società di persone, si fa riferimento all’ultima dichiarazione dei redditi.
Gli investimenti devono essere avviati dopo la presentazione della domanda. Il decreto definisce la data di avvio come quella relativa all’inizio dei lavori di costruzione o al primo impegno giuridicamente vincolante, escludendo acquisto di terreni e studi preliminari.
La durata massima del progetto è fissata a 18 mesi, con possibilità di proroga di sei mesi.
Il finanziamento coprirà fino al 75% delle spese, suddiviso in:
35% come contributo a fondo perduto;
40% come finanziamento agevolato a tasso zero, da restituire in sette anni.
Per le micro e piccole imprese, è riservata una quota del 25% delle risorse disponibili.
Accesso ai fondi e modalità di presentazione delle domande
Le domande dovranno essere presentate sulla piattaforma di Invitalia, che gestirà anche la fase istruttoria. L’assegnazione dei fondi avverrà con procedura a sportello, seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle richieste.
I termini per la presentazione delle domande saranno definiti con un prossimo provvedimento ministeriale del MIMIT.
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