Borse in Altalena: Crollo delle Big Tech e Timori di Recessione Alimentano l'Incertezza Globale
La scorsa settimana è stata dominata dall’instabilità sui principali mercati globali, con Wall Street che ha registrato la peggior performance da marzo 2023. La volatilità è stata alimentata da una serie di eventi economici e politici che hanno colpito duramente la fiducia degli investitori. I dati economici contrastanti, specialmente quelli provenienti dagli Stati Uniti, non hanno offerto indicazioni chiare sul futuro andamento della politica monetaria della Federal Reserve.
Uno dei momenti chiave è stato il rilascio dei dati sul mercato del lavoro americano. Sebbene il tasso di disoccupazione sia sceso al 4,2%, il numero di nuovi posti di lavoro ha segnato una crescita debole, il che ha suscitato preoccupazioni per un possibile rallentamento economico. Gli investitori speravano in indicazioni più chiare per orientarsi sulle prossime mosse della Fed, ma l'incertezza ha preso il sopravvento, facendo oscillare i mercati tra ipotesi di tagli dei tassi da 25 o 50 punti base.
Le ripercussioni di questa incertezza sono state forti: l'indice S&P 500 ha perso l'1,67% e il Nasdaq ha ceduto oltre il 2%. I principali mercati europei non sono stati da meno, con Milano, Francoforte e Parigi che hanno segnato perdite superiori all'1%. A livello settoriale, il crollo delle Big Tech ha catturato l'attenzione. Nvidia, star dell'intelligenza artificiale, ha perso oltre 400 miliardi di dollari di capitalizzazione in una settimana, seguita dal crollo di Broadcom, che ha perso il 7% in una singola seduta nonostante buoni risultati trimestrali.
Il clima negativo non ha risparmiato nemmeno l’Asia, con le Borse di Tokyo e Shanghai in territorio negativo a causa del rafforzamento dello yen e della correzione dei titoli tecnologici. Anche la Cina continua a deludere le aspettative, con il rallentamento economico e la crisi del settore immobiliare che pesano sulle performance dei mercati. Le proiezioni di crescita del PIL cinese sono state riviste al ribasso da istituti come UBS e Bank of America, mentre JP Morgan ha declassato il mercato azionario cinese.
Anche la Germania ha contribuito ad alimentare il nervosismo sui mercati. Nonostante il rally del DAX a fine agosto, l’economia tedesca mostra segnali preoccupanti. La produzione industriale ha registrato una contrazione del 2,4% a luglio, mentre Volkswagen ha annunciato che potrebbe chiudere alcuni stabilimenti produttivi. Tuttavia, il rialzo del DAX è in gran parte dovuto alle performance di un singolo titolo, SAP, la cui crescita nel campo dell'intelligenza artificiale ha compensato il resto del listino.
Nonostante l'incertezza globale, ci sono ancora fattori positivi da considerare. La prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Fed potrebbe fornire un certo sollievo ai mercati, sebbene il timing rimanga incerto. Inoltre, con il calo dei tassi, i fondi monetari statunitensi – che attualmente gestiscono oltre 6.000 miliardi di dollari – potrebbero tornare a riversarsi sui mercati azionari, favorendo un potenziale rimbalzo.
In sintesi, la settimana si è chiusa con mercati in forte altalena, alimentati da una combinazione di fattori economici incerti e preoccupazioni geopolitiche. I timori di recessione sono sempre più presenti, ma per gli investitori attenti, le oscillazioni dei mercati potrebbero nascondere nuove opportunità.
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