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Bitcoin ha superato la soglia simbolica dei 100mila dollari, segnando un momento storico nei suoi 16 anni di vita. Era il 3 gennaio 2009 quando Satoshi Nakamoto, ancora oggi anonimo, creava il primo blocco della blockchain. Ora, con una capitalizzazione di mercato superiore ai 2mila miliardi di dollari, Bitcoin si posiziona al settimo posto tra gli asset più capitalizzati al mondo, superando l'argento (1.770 miliardi) e avvicinandosi a colossi come Google (2.150 miliardi) e Amazon (2.300 miliardi).
Un protocollo rivoluzionario
Bitcoin non è solo una criptovaluta, ma un protocollo informatico che si affianca a TCP/IP e SMTP, offrendo la possibilità di trasferire valore in modo decentralizzato. La tecnologia alla base utilizza la crittografia asimmetrica per garantire la sicurezza delle transazioni e la blockchain per impedire la doppia spesa, registrando ogni operazione in modo trasparente e immutabile. Le caratteristiche di finitezza (solo 21 milioni di Bitcoin esisteranno), trasferibilità e incensurabilità lo rendono una potenziale riserva di valore, paragonabile all’oro.
Pareri contrastanti e l'effetto Powell
Nonostante le sue peculiarità tecnologiche, non tutti concordano sul ruolo futuro di Bitcoin come riserva di valore. Tuttavia, il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, ha recentemente definito Bitcoin “come l’oro, ma digitale”, considerandolo un concorrente dell’oro piuttosto che una minaccia per il dollaro. Le sue dichiarazioni hanno contribuito all’“effetto Powell”, che ha spinto Bitcoin oltre i 100mila dollari, raggiungendo brevemente i 104mila.
Un cambio di direzione negli Stati Uniti
La recente elezione di Donald Trump e la nomina di Paul Atkins come presidente della SEC, noto per le sue posizioni pro-cripto, hanno ulteriormente rafforzato il mercato. Atkins, che nel 2018 definì Bitcoin una “tecnologia rivoluzionaria”, rappresenta una svolta rispetto alla linea rigida adottata dal presidente uscente Gary Gensler. Sotto la guida di Gensler, la SEC aveva intrapreso azioni legali contro numerose aziende del settore cripto, creando incertezza nel mercato.
Un mercato in fermento
Oltre a Bitcoin, anche le altcoin stanno beneficiando di questo clima di entusiasmo. Ethereum, la seconda criptovaluta per valore, ha raggiunto i 3.900 dollari, con una capitalizzazione di 465 miliardi. Tuttavia, molte altre criptovalute, prevalentemente speculative, rischiano di scomparire nel prossimo mercato orso. Bitcoin, invece, ha dimostrato resilienza attraversando quattro cicli quadriennali caratterizzati da bolle speculative seguite da nuovi massimi.
Le ombre del passato e le sfide future
Il mercato cripto ha vissuto momenti difficili, tra cui il fallimento di FTX e le sanzioni contro Binance, che hanno scosso la fiducia degli investitori. Sam Bankman-Fried, ex CEO di FTX, è stato condannato a 25 anni di carcere, e Binance ha ricevuto una multa da 4,3 miliardi di dollari per mancati controlli sul riciclaggio di denaro. Nonostante ciò, Bitcoin ha riconquistato la fiducia del mercato, posizionandosi tra gli asset più capitalizzati al mondo.
Prospettive future
Eugenio Sartorelli, socio professionale di Siat, sottolinea che il rally di Bitcoin si inserisce in un contesto di elevata propensione al rischio sui mercati finanziari, con rialzi generalizzati su bond, azioni, criptovalute, oro e dollaro. “I veri conti li faremo a gennaio,” afferma, lasciando intendere che le prossime settimane saranno decisive per valutare la sostenibilità di questo slancio.
Con il superamento della soglia dei 100mila dollari, Bitcoin si trova di fronte alla sfida di dimostrare la sua capacità di consolidarsi come riserva di valore e protagonista del panorama finanziario globale.